Francofonte. L’auditorium del Polivalente ha ospitato la nona edizione del "Premio Ville".___
Si è svolta, nella giornata di ieri, la nona edizione del "Premio Ville". Organizzato dall’Istituto Tecnico Commerciale "Alaimo", il Premio è dedicato alla memoria del caporal maggiore Damiano Ville, morto tragicamente in un attentato in Afghanistan nel 2010.Damiano Ville
Il caporal maggiore Damiano Sebastiano Ville, alpino di stanza nel VII reggimento di Belluno, nasce il 17 settembre 1983. Cresce e vive a Francofonte. Il militare rimane tragicamente coinvolto in un attentato il 9 ottobre 2010 perdendo la vita insieme ad altri tre soldati; un quinto, invece, rimane ferito.
Damiano viene insignito della Croce d’Onore da parte del Ministero della Difesa, e della Medaglia d’Oro al Valore Civile da parte della Regione Siciliana in quanto nobile servitore dello Stato. Il 9 ottobre 2015 si tiene la cerimonia di cointitolazione di piazza Dante al caduto francofontese. In piazza è presente un monumento eretto proprio in memoria del caporal maggiore.Il "Premio Ville"
Il premio viene istituito dall’Istituto Tecnico Commerciale "Alaimo" da Lentini. Il titolo prescelto per la nona edizione è stato "Siamo sempre lo straniero di qualcun altro. Imparare a vivere insieme è lottare contro il razzismo".
A moderare l’incontro di ieri è stata la preside dell’Istituto, la dottoressa Anna De Francesco. Sono stati presenti il giornalista del quotidiano "La Sicilia" Andrea Lodato; la professoressa Lucia Andreano, autrice del libro "A mani nude" che racconta la vicenda di Besnik Harizaj, grande maestro ceramista famoso in tutto il mondo (anch’egli presente alla conferenza); la dottoressa Luana Baudo e la dottoressa Gaia Barresi, responsabili dello SPRAR di Francofonte e la dottoressa Angela Scollo, mediatrice linguistica."La memoria è importante"
Ad aprire la giornata è stata la lettura di una poesia e la proiezione di un video dedicato al caduto francofontese. Poi, la parola è passata alla dirigente dell’istituto, la dottoressa De Francesco che ha introdotto i relatori.
"La memoria è importante": ha detto la professoressa Andreano. E poi ha parlato la vicenda di Besnik Harizaj (raccontata nel suo libro) sottolineando che quanto siano importanti la cultura e l’istruzione. "Gli immigrati che arrivano da lontano non sono dei portatori di disturbo. Ognuno di loro ha un nome, una sua carta di identità e un suo essere. Ognuno di loro è portatore di risorse. Cerchiamo di non vivere di stereotipi".
Ha proseguito ancora: "la storia è fatta di memoria, ma per sapere quella di oggi, bisogna conoscere quella di ieri. Besnik ha sfidato il mare e la solitudine per diventare quello che è oggi, un ceramista affermato".
A intervenire poi è stato lo stesso artista. "Ero un professore, sono stato anche un soldato. Non sappiamo cosa ci riserva la vita, oggi siamo qui e domani non abbiamo idea di cosa possa succedere".
La storia del noto ceramista si sposta in Grecia. Intraprende un viaggio durato una settimana: qui lavora e mette da parte dei soldi per poter raggiungere, nel 1993, la Sicilia. Inizia a lavorare nei campi e poi avvia la sua attività di ceramista. Oggi le sue ceramiche sono apprezzate anche da critici d’arte, a partire dallo stesso Vittorio Sgarbi.
Il giornalista Andrea Lodato ha invece approfondito la figura dell’immigrato. Ha anche raccontato agli studenti dello sfruttamento lavorativo degli stessi immigrati nei campi di lavoro.
La dottoressa Angela Scollo ha parlato invece del lavoro e dell’impegno dei ragazzi ospitati nella struttura per apprendere la lingua, proprio perchè all’inizio ci sono delle difficoltà legate alla comunicazione. La dottoressa Luana Baudo e la dottoressa Gaia Barresi hanno invece spiegato il ruolo dello Sprar e l’attività svolta insieme agli ospiti del centro.
La manifestazione si è chiusa con la premiazione degli studenti vincitori del concorso.
Fonte: francofonte.italiani.it(articolo di Cristina Scevola / 22-01-2019)
In allegato alcune immagini dei relatori.